Broccoli e cavolfiori: il loro ruolo antitumorale…
Da tempo si pensa che le verdure classificate nel gruppo delle crucrucifere (broccoli, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles e rape), abbiano un’azione protettiva nei confronti di diversi tumori, ma questa ipotesi è ancora aperta a discussione.
Per comprendere meglio il ruolo delle crucifere, alcuni ricercatori dell’Istituto Mario Negri – coordinati da Carlo La Vecchia, capo del dipartimento di epidemiologia – hanno analizzato i dati di una serie di studi condotti in Italia e in Svizzera. I risultati verranno pubblicati a breve sulla rivista scientifica Annals of Oncology.
La ricerca comprendeva diversi studi realizzati su più di 12 mila casi di cancro. Le informazioni relative a questi pazienti sono state confrontate con quelle di 11.000 soggetti di controllo, scelti tra pazienti ammessi nella stessa rete di ospedali per una serie di condizioni acute, non tumorali. Si è constatato che individui abituati a consumare almeno una volta alla settimana crucifere (rispetto a coloro che non ne consumavano affatto, o solo occasionalmente), avevano un rischio significativamente ridotto di sviluppare patologie tumorali.
La ricerca, effettuata su un’ampia serie di dati, fornisce ulteriore evidenza dell’effetto positivo di questa famiglia di vegetali contro vari tipi di tumore comune. L’effetto benefico delle crucifere può essere dovuto al loro alto contenuto di varie sostanze antiossidanti e vitamine, tra cui carotenoidi, polifenoli, vitamina C e folati. Inoltre, esse contengono elevate dosi di glucosinolati, i cui principali prodotti di degradazione (indoli e Isotiocianati) hanno proprietà anticancerogene, in particolare sui tumori del tratto digerente, fegato, polmone, mammella.
Fonte: Istituto Mario Negri
Interessante notizia: ma, cavoli e broccoli, vanno consumati crudi, oppure ugualmente , con le stesse proprietà antitumorali, cotti?
Buongiorno Sig. Porta Silvano
Lei ha fatto una giusta osservazione!!!
Ovviamente come tutti gli alimenti se questi vengono sottoposti a cottura perdono una parte di antiossidanti e vitamine, ma nonostante ci sia una perdita esse hanno lo stesso un potere antiossidanti per coloro che ne fanno uso rispetto a chi invece non ne mangia. Infatti anche nell’articolo citato è stato proposto uno studio in cui vengono messi a confronto soggetti che fanno abitualmente uso di questi alimenti con soggetti che invece non ne fanno uso. Questi alimenti comunque vengono prevalentemente mangiati cotti per cui le consiglio di mangiarli in vari modi sia al vapore, gratinati o mangiarli come condimento nella pasta.
Cordialmente
Dott.ssa Alice Ballarino